di Lillo Portera
Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 42 | autunno 2020
A tre anni di distanza da No shape il cantautore americano Mike Hadreas, in arte Perfume Genius, pubblica il suo quinto album in studio: Set my heart on fire immediately. Il disco, prodotto da Blake Mills e registrato a Los Angeles, è distribuito dall’etichetta Matador Records (come tutti i lavori precedenti). Tredici tracce che spaziano con coraggiosa e irriverente disinvoltura tra indie, folk, rock, art-pop, elettronica e suggestioni sinfoniche. Un lavoro fortemente introspettivo, una messa a nudo dell’emozionale e del memoriale, un percorso terapeutico di disinibita autoconsapevolezza. Testi e sonorità, complice un uso tutto particolare dei sintetizzatori, si compenetrano innescando processi di compiaciuta ed estatica rarefazione acustica. In Perfume Genius il sussurro prevale sull’urlo, l’evocato sull’esplicitato, l’impalpabile sul tattile. In brani come Whole life (traccia d’apertura), Leave, Moonbend, Just a touch, One more try e Some dream a prevalere sono atmosfere eteree e sospese, composizioni di struggente e intima delicatezza che, scavando nel profondo, sanno far riaffiorare il sopito e il recondito.
L’album è stato anticipato dal primo singolo estratto Describe, scandito da distorsioni di rock smorzato e obnubilato. Nel videoclip di Describe, diretto dallo stesso Hadreas, compare la compagnia di danza The Yc; nello scenario di una sperduta fattoria americana una comunità di giovani inscena la performance di una danza orgiastica: i corpi, ora coesi ora in dissidio, tra sonno e veglia, si fondono in una sorta di superorganismo erotico dove maschile e femminile progressivamente sfumano. Perfume Genius letteralmente piega il suo corpo, lo disarticola, negandone e al contempo esaltandone la fisicità (il medesimo processo di rarefazione che attraversa e caratterizza la sua impronta musicale). Anche nel videoclip di On the floor, sempre diretto da Hadreas, (secondo singolo estratto dall’album) è celebrata la prorompente vitalità del corpo, qui più in una chiave esplicitamente omoerotica. Il brano, il più easy e radiofonico dell’album, recupera e rinnova con un dichiarato strascico nostalgico certe ritmiche spensierate anni ’80.
Alla promozione di Set my heart on fire immediately hanno contribuito anche i tre distinti video di Without you, indubbiamente la punta di diamante di questo quinto lavoro in studio. Tutto è nato da una sfida-concorso lanciata da Perfume Genius ai suoi fans sul web. Fra tutti i video presentati i più meritevoli sono stati giudicati quelli di Liz Lian, Kristin Massa e Samantha Mitchell (i video sono caricati sulla pagina ufficiale YouTube dell’artista). Without you conquista al primo ascolto: melodia, vocalità e ritmica si sposano perfettamente consegnandoci davvero un brano senza tempo. Chapeau anche per Jason, ballad struggente e malinconica che rievoca un amore di gioventù con dolce voce di falsetto e clavicembalo seicentesco. In Leave, brano dalla struttura onirica e smaterializzata, una voce cavernosa pronuncia la frase scelta come titolo dell’album: Metti (getta, imposta) il mio cuore sul fuoco immediatamente. In Your body changes everything si dispiega un synth-pop incalzante impreziosito da violini gravi e percussioni tribali.
Un disco tridimensionale, slabbrato, vario, multisfaccettato tanto nelle ricerche sonore (disponibili ad accogliere e miscelare le più imprevedibili contaminazioni) quanto nelle tematiche (scomode, controverse) affrontate di volta in volta nei testi; nella scrittura Mike riversa come in un gioco di specchi tutto il suo vissuto, le violente contraddizioni del contemporaneo, i vantaggi e gli svantaggi della sua condizione (di artista come di diverso), il confronto con l’altro, lo spettro dell’infanzia, la figura amata della madre, l’amore, la dualità tra corpo e spirito, e non in ultimo il gioco al massacro della sessualità. Su tutto prevale una malinconia primordiale, e a tratti nella voce di Mike sembra echeggiare una lallazione, il lamento struggente di un bambino.
Tra i musicisti, oltre al fido collaboratore Alan Wyffels (compagno di Mike Hadreas nella vita e nell’arte), figurano Matt Chamberlin, Pino Palladino e Jim Keltner. La chiusura è affidata a Borrowed light, outro ideale di Whole life, una piccola preghiera che emerge, in punta di piedi, nuda e luminosa, da un delicatissimo tappeto acustico.
Un disco magnificamente suonato – dove sintesi e minimalismo stabiliscono un vincente compromesso con irrinunciabili digressioni barocche – ed ispiratissimo. Quello che si dice: il lavoro della maturità. Superati i quarant’anni, con un lungo curriculum di collaborazioni artistiche già alle spalle – ricordiamo qui, tra le più recenti, quella con Christine and the Queens – il cantautore americano si riconferma una delle figure più pregnanti della scena musicale internazionale. Un sound, il suo, assolutamente unico e inconfondibile.
Sulla copertina Mike Hadreas (fotografato da Camille Vivier) compare a petto nudo, in bianco e nero, sfacciatamente disarmato ma corroborato da un’energia tutta interiore. Un corpo vissuto e vivo che sa farsi ricettacolo dell’Eros e del Thanatos. Il corpo di un indifeso combattente incipriato di fuliggine.
Set my heart on fire immediately è disponibile nei formati vinile e cd.
Lillo Portera
Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 42 | autunno 2020
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