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Millenni di conquiste sul piano sociale e individuale hanno dato come risultato quello che abbiamo tutti quanti sotto gli occhi: un profondo senso di inadeguatezza e di perenne precarietà che lega a un comune destino le miserie dell’uomo medio e gli splendori delle personalità più brillanti. Le tecnologie ci hanno ripuliti dei fetori medievali, il progresso ha ingentilito i nostri costumi, il benessere ha gonfiato le nostre ambizioni, tuttavia la struttura portante della grande illusione civile è marcia e pericolante. Viviamo in una società che non riconosce i meriti, che denigra i talenti e spegne gli entusiasmi, e che spesso ignora finanche i nostri bisogni primari. Più che come Persone o Cittadini siamo riconosciuti come consumatori e telespettatori, fagocitati negli ingranaggi sporchi di una macchina capitalistica che ci riduce in target. Dietro i suoi belletti, dietro le sue superfici patinate la società attuale rivela impietosamente il suo assetto di giungla; come in un vizio di forma l’errore si replica di generazione in generazione, ed è proprio quando crediamo di essere a un passo dalla svolta che tutto ripiomba esattamente al punto di partenza. Grande assente, irriducibile bugiardo, lo Stato bracconiere è il primo responsabile della grande estinzione valoriale in cui le dignità autonome annaspano per sopravvivere. Uno Stato che si è sottratto ai suoi doveri, preoccupato com’è di tutelare solo se stesso; che nega diritti e non investe in cultura; che promuove, alimenta e legalizza una sorta di ignoranza istituzionalizzata, assecondando gusti e retrogusti dell’uomo medio è, in definitiva, più pericoloso e iniquo di un regime dittatoriale, poiché agisce contro gli interessi del cittadino e mina i fondamenti stessi della democrazia. Agli albori di questo nuovo Ventennio ci attende quindi una nuova sfida: quella di saper rinascere, come l’araba fenice, dalle ceneri di una civiltà svilita e mortificata proprio da chi avrebbe dovuto prendersene cura.
Giuseppe Maggiore e Massimiliano Sardina
SOMMARIO
ARTE
L’arte contemporanea nel cul-de-sac della globalizzazione
di Massimiliano Sardina
LETTERATURA
LA ROMA CAPOVOLTA DI GIÒ STAJANO
1959-2019 | Sessant’anni fa usciva Roma capovolta
di Leone Maria Anselmi
Aldo Busi, Alice nel Paese delle Meraviglie
di Marco Cavalli
INVISIBILE, MA SEMPRE PRESENTE
André Aciman, Cercami
di Massimiliano Sardina
Giuseppe Bonan, Rapporti interrotti
di Luisella Sartori
Ferdinand von Schirach, Castigo
di Leone Maria Anselmi
LA DISPUTA SULL’ART POUR L’ART
Mann e George | Due estetiche a confronto
di Sandro De Fazi
IL VITIO NEFANDO DELLA DIGNITÀ
Jacopo Cesari, Siamo ovunque
di Elena De Santis
IL ROMANZO POLIFONICO DEI VANGELI
Corrado Augias dialoga con Giovanni Filoramo
di Sandro Bianchi
STUDI MIRBELLIANI ITALIA
Octave Mirbeau, Giorno di vacanza
di Massimiliano Sardina
STORIA
POLEMICHE EPISTOLARI NELLA VENEZIA DEMOCRATICA DEL 1797
di Ruggero Soffiato
PERSONAGGI
Marlene Dietrich, la dea egoista.
di Paolo Schmidlin
LA VITA BELLISSIMA DI MARCELLA DI FOLCO
Bianca Berlinguer, Storia di Marcella che fu Marcello
di Maria Dente Attanasio
SCIENZA
Richard Dawkins, Diventare più grandi di Dio
di Cecily P. Flinn
TESTIMONIANZE
NDE EXPERIENCE – esperienze di premorte
a cura di Marie Lange
CINEMA
Ken Loach, Sorry we missed you
di Giuseppe Maggiore
LO SPIRITO DELL’UOMO INNOCENTE
Roman Polanski, J’Accuse
di Massimiliano Sardina
MUSICA
2009-2019 | Renato Zero. Dieci anni da indipendente
di Lillo Portera
COSTUME & SOCIETÀ
VISIBILITÀ E PERCEZIONE DEL QUEER
Antonia Anna Ferrante, Pelle queer maschere straight
di Mario Caruso
Non c’è cittadinanza lì dove non c’è bellezza
di Giuseppe Maggiore
Questi articoli sono pubblicati sulla versione cartacea di Amedit n. 41 | inverno 2019/20.
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