di Lillo Portera
Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 39 | estate 2019
Madame X è un agente segreto che viaggia in giro per il mondo, cambiando identità, lottando per la libertà, portando luce nei luoghi più oscuri. È un’istruttrice di cha cha cha, è una professoressa, un capo di stato, una domestica, un’amazzone, una prigioniera, una studentessa, una madre, una bambina, un’insegnante, una suora, una cantante di cabaret, una santa, una prostituta.
Con Madame X – titolo d’effetto che rimanda tanto a un azzeramento quanto a una riformulazione – Madonna mette a segno il suo album più coraggioso e sperimentale. Scritto e prodotto insieme al geniale Mirwais Ahmadzai (lo stesso di Music e American Life), Madame X è un disco babelico, complesso e denso di contaminazioni. I suoni trasmigrano mescolando generi distantissimi creando uno straniante cortocircuito sonoro: si va dal reggaeton alla dance, dai ritmi tribali alle suggestioni latine, dalla classica all’elettronica, dal pop all’acustico, dal rap alla ballad, fondendo sonorità indiane, africane, portoghesi, americane, brasiliane e europee. La voce stessa di Madonna si fa strumento attraverso un uso smodato di autotune, vocoder e harmonizer. I testi fotografano una contemporaneità divisa, lacerata, a compartimenti stagni, dove a trionfare è sempre la più deliberata discriminazione. Madame X non risparmia le sue preghiere, si fa paladina di tutte le minoranze e sfida apertamente il nemico (sia esso un omofobo, un misogino, un razzista, un traditore o un criminale comune). Il brano d’apertura è il seducente reggaeton Meddelin, interpretato con il cantante colombiano Maluma.
L’atmosfera subito si capovolge in Dark Ballet, vera e propria perla del disco. Il testo, accorato e sofferente, punta il dito contro l’inquisizione contemporanea. In un mondo che va in fiamme, ossessionato da valori fatui, l’unica salvezza risiede nel difendere a spada tratta la propria identità e l’inalienabile diritto alla felicità. Dark Ballet, un omaggio alla Giovanna d’Arco che rivive e brucia in ogni vittima dell’ingiustizia umana, celebra il diritto alla libertà, puntualmente negato dal carnefice di turno. Il video, diretto dal visual-artist olandese-ghanese Emmanuel Adjei, si apre con questa citazione della pulzella d’Orléans (1412-1431): “La vita è tutto ciò che abbiamo e la viviamo come crediamo di doverla vivere. Sacrificare quello che sei e vivere senza credere: quello è un destino peggiore della morte.” Nel videoclip – una danza oscura (coreografata da Megan Lawson) con atmosfere funebri, soffocanti e spettrali – Giovanna d’Arco è interpretata dalla rapper e performer americana Mykki Blanco. È chiaro il riferimento a La Passione di Giovanna d’Arco di Carl Theodor Dreyer (1928). Immagini potenti, claustrofobiche, dolorose. Torve e inespressive autorità religiose decretano la morte di un’identità non consona e allineata (ieri come oggi la storia si ripete). Madonna, pardon, Madame X, appare solo in un fugace fotogramma con la veletta del lutto.
La gente mi dice di tener chiusa la bocca, perché potrei finire sul rogo (…) Puoi rasarmi i capelli, rinchiudermi in una cella, definirmi una strega e poi bruciarmi (…) Non rinuncerò alla fede nel mio dolce Signore / Mi ha scelto per combattere contro il nemico / Non temo la morte perché credo in Lui (…) Pensano che non siamo consapevoli dei loro crimini. Lo sappiamo, ma non siamo ancora pronti ad agire. La tempesta non è nell’aria, ma è dentro di noi (…) Voglio parlarti dell’amore e della solitudine, ma si sta facendo tardi ora…
Cuore straniante nell’arrangiamento del brano è l’innesto, in chiave elettronica e delirante, della celebre Dance of the Reed Flutes di Tchaikovsky (da Lo Schiaccianoci). Sul finale Mykki Blanco, dice: «Ho camminato su questa terra, nero, queer e sieropositivo, ma nessuna trasgressione contro di me è stata così potente come la speranza che ho dentro.»
In merito a Dark Ballet Madonna ha dichiarato: «Giovanna d’Arco ha combattuto contro gli inglesi e ha trionfato, ma i francesi non erano contenti di lei. La giudicarono. La definirono con spregio un uomo, una lesbica, una strega… alla fine la bruciarono sul rogo. Lei non ha avuto paura di nessuno. La ammiro.» Dark Ballet è il quinto singolo estratto dall’album, dopo Meddelin, I rise, Future e Crave (tutti rilasciati a brevissima distanza l’uno dall’altro). Per promuovere Madame X (che presto sarà anche un tour mondiale) Madonna ha adottato una strategia insolita.
Altro testo pregnante è quello di Killers who are partying: Sarò gay se i gay vengono bruciati, sarò l’Africa se l’Africa viene distrutta, sarò povera se i poveri sono umiliati, sarò una bambina se i bambini sono sfruttati. So cosa sono e so cosa non sono. Il mondo è selvaggio e il cammino è solitario…
Un disco ispirato, irriverente, fuori dal tempo e di un’eleganza estrema. Madonna si riconferma un’artista a tutto tondo, capace com’è di reinventarsi senza mai smentirsi. Madame X è disponibile su doppio vinile, in box deluxe (con musicassetta, 45 giri pdk di I rise e doppio cd) e in tre differenti emissioni su cd: standard edition (con 13 tracce), Fnac edition (con 15 tracce) e deluxe edition (18 tracce).
Lillo Portera
Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 39 | estate 2019
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