di Lillo Portera
Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 38 | marzo 2019
A tre anni di distanza da Eccomi (contenente l’intensa Cieli immensi scritta da Fortunato Zampaglione), Patty Pravo torna con un nuovo album di inediti intitolato efficacemente Red. Il disco (il ventiseiesimo, escludendo live e raccolte) è uscito per l’etichetta discografica Museo dei Sognatori e distribuito da Believe Distribution Services. Prodotto e arrangiato da Diego Calvetti, già collaboratore della cantante veneziana nell’album La terra dei pinguini (2011), Red è stato registrato presso il Platinum Studio di San Gimignano. Primo singolo estratto l’eterea e sognante Un po’ come la vita, brano presentato in coppia con il giovane cantautore romano Briga (Mattia Bellegrandi) alla sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo.
Red, disco acceso e passionale, si apre con La peccatrice (l’arte di fingere), scritta da Diego Calvetti, Marco Rettani e Lapo Consortini, che narra di “un amore appeso a una menzogna, che brucia ancora”. Si prosegue con la già citata Un po’ come la vita (pubblicata anche su 45 giri), poco valorizzata da un duetto che, francamente, si poteva evitare; le voci dei due interpreti stentano a fondersi perché, con ogni evidenza, appartengono a universi musicali troppo distanti. Il brano più riuscito dell’intero lavoro è senza dubbio Padroni non ne ho (autori Antonio Maggio, Davide Maggioni, Marco Rettani e Diego Calvetti): No, padroni non ne ho / Ma questa notte fammi ancora male / Soffia il vento su di me, e asciuga tutte quante le paure / Portami con te dove tutto può accadere. In Dove eravamo rimasti, firmata da Giuliano Sangiorgi, l’interpretazione è discreta ma in più passaggi la voce non decolla; poco convincente anche l’interpretazione di Pianeti (di Giovanni Caccamo), brano elettro-pop non proprio nelle corde della Pravo. Tra le perle di Red c’è sicuramente La carezza che mi manca, una lirica struggente composta da Ivan Cattaneo (già autore per Patty nel ’79 con Male bello): La mia anima cruda lì sul pavimento / Calpestata dalla sporcizia e i tumulti del mondo / Ora io esco dal gioco e mi avvio sulla strada sincera / Perché l’amore è forse un’eco che io più non sento. Qui le doti interpretative dell’ex ragazza del Piper emergono con fascino prepotente. La vera chicca del disco è Io so amare così, un bellissimo inedito di Franco Califano (scritto in collaborazione con Alberto Zeppieri su musica di Frank Del Giudice): …Ma sai già che amo i miei silenzi e la mia libertà / L’amore è libertà / La noia è libertà. Nel suo testamento artistico il Califfo ha espresso il desiderio che a interpretare il brano fosse proprio Patty Pravo. Nell’incipit, con tono complice e divertito, Patty recita: “Per te, Franco. Hai visto che poi l’ho fatto… e poi mi piace tanto, lo sai.”
Più trascurabili, anche se nel complesso interessanti, le tracce Un giorno perfetto e Nessuno ti aspetta; la versione instrumental di Un po’ come la vita inserita in coda al disco funge da inutile riempitivo. In Red è inoltre inclusa una rivisitazione della celebre Il paradiso (scritta da Battisti-Mogol nel 1969), evergreen che quest’anno compie il 50° anniversario. Ben lontano da album più complessi e sofisticati come Oltre l’Eden, Ideogrammi, Occulte persuasioni e Nic Unic, quest’ultimo lavoro discografico ben si sposa alla produzione più recente dell’interprete veneziana. Amore e disincanto fanno da leitmotiv a tutti i brani, dissonanti sfumature di rosso, passione divorante, fuoco incandescente che brucia ancora (come canta ne La peccatrice). Red, carnale ma al tempo stesso epidermico, indaga quel desiderio che s’illude di non avere padroni: Ti accarezzerò, con mani che ormai soltanto tu saprai distinguere / E riascolterò il tempo tornare / Da questa notte in poi il ghiaccio ridiventa neve. In Un giorno perfetto idillio e disillusione fanno da carburante al gioco delle passioni: Stai dove sei tra le nuvole, ma poi ritorna da me / La stanza è il nostro universo, lo sai / E tu sei bellissimo.
A dispetto dell’età (settantuno compiuti questo aprile) la Divina si riconferma assoluta protagonista della scena musicale italiana. In cinquant’anni di carriera Patty Pravo (all’anagrafe Nicoletta Strambelli) ha venduto la bellezza di 110 milioni di dischi (40 milioni dei quali solo con la hit mondiale La bambola). Le sue partecipazioni al Festival di Sanremo ammontano a dieci, la prima nel 1970 con La spada nel cuore (in coppia con Little Tony). «…mi mancava solo una partecipazione al Festival per arrivare a dieci presenze, per poi non andarci più» ha dichiarato provocatoriamente nel corso di una recente intervista radiofonica. Per lei hanno scritto i più grandi cantautori (Dalla, De Gregori, Battiato, Zero, Venditti, Conte… per non citarne che alcuni).
Red è anche un tour che vedrà Patty Pravo esibirsi quest’anno in molti teatri italiani. Deludente e piuttosto didascalica la veste fotografica dell’album realizzata da Claudio Porcarelli (con artwork di Luca Signorini). Red è disponibile nei formati cd e vinile.
Lillo Portera
Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 38 | marzo 2019
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