TRE ARENE PER ZERO | Renato all’Arena di Verona con tre notti di musica, poesia e impegno civile

alt_arena_arrivo_renato_zero (1)TRE ARENE PER ZERO

Il cantautore romano accende l’Arena di Verona con tre notti di musica, poesia e impegno civile

di Andrea Pardo

BROWSABLE VERSION / VERSIONE SFOGLIABILE

Renato Zero sceglie lo spazio suggestivo dell’Arena di Verona per presentare il nuovo album Alt, ventottesimo lavoro in studio, prodotto insieme all’ormai inseparabile Danilo Madonia. Uno show impeccabile dal preludio al gran finale, magniloquente, trionfale ma al contempo calibrato da una misurata sobrietà. Oltre tre ore di canzoni, tra cavalli di battaglia come Più su, Amico e Cercami, e brani tratti dalla produzione discografica più recente, un lungo dialogo aperto tra passato e presente. A dispetto degli anni (66 il prossimo settembre) Zero si riconferma un perfetto animale da palcoscenico, una stella di prima grandezza, certo un po’ meno coreografico nei movimenti ma ancora prodigo dei suoi inconfondibili volteggi. Un microfono e un occhio di bue: alla sua pregnante iconicità oggi più che mai non occorrono più orpelli. Protagonista è la voce, resa dagli anni più solida e corposa, sempre ispirata, partecipe, presente, mai piegata dall’esercizio reiterato del mestiere; una voce che è soprattutto interpretazione, immedesimazione, in totale adesione al brano, ogni volta vissuto e rivissuto con un trasporto reale, giammai una gelida e virtuosistica esecuzione. Scenografia essenziale con la gigantografia del logo “Alt” (disegnato da Stefano Scozzese, dal 2009 al fianco di Zero per tutto quel che concerne la veste grafica) e due pannelli scorrevoli raffiguranti la cover del disco virata in bianco e nero. Sul palco la grande orchestra de “Gli Altissimi” diretta dal maestro Renato Serio, I Neri per caso ai cori, Stefano Senese al pianoforte, Lele Melotti alla batteria, Giorgio Cocilovo e Fabrizio Leo alle chitarre, Lorenzo Poli al basso (in sostituzione di Paolo Costa, impegnato in altro tour), Rosario Jermano alle percussioni, Bruno Giordana al sassofono e alle tastiere e il fido Danilo Madonia alle tastiere, alla produzione e agli arrangiamenti. Nomi eccellenti anche in platea; in prima fila, spettatore fedele e puntuale, il direttore de “Il Fatto Quotidiano” Marco Travaglio. Alle ventuno in punto calano le luci e “Alt Arena Arrivo!” si apre con l’inedito Non dimenticarti di me, una delle partiture più struggenti dell’ultima produzione di Zero. Non dimenticarti di me, io sono stato il tuo re, che bella favola era… La bellezza intorno a noi e dentro noi: una passione pura […] Un concerto ti rapì e fu davvero così che cominciò la storia, le battaglie con i tuoi, non frequentare lui: quel saltinbanco da fiera! … Quando esci dove vai, non fare tardi e poi, non emularlo ancora, ma tu seguisti il canto mio e lo facesti tuo, che brava… Una vera e propria lettera d’amore al pubblico, a quello zoccolo duro di sorcini e zerofolli che l’ha seguito dagli esordi, dalle mitiche notti sotto il tendone di Zerolandia. Zero interpreta il brano dietro le quinte, quasi con il pudore di un innamorato, mentre sugli schermi scorrono immagini del pubblico tratte da tour storici (tra cui SeiZero e Zeromovimento). Zero entra in scena sulle note di Vivo, un brano più volte scelto dall’artista come apertura dei concerti.

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Mise sobria firmata Ubaldo Minelli: abiti di taglio classico, virati, canzone dopo canzone, dal bianco al grigio ghiaccio, dal blu notte al nero; unico vezzo i foulard abbinati e gli occhiali da vista Mikita – Damir Doma. Una nota d’ironia: per Galeotto fu il canotto Renato propone una rivisitazione del celebre costume-canotto indossato nel 2004. Uno dopo l’altro Zero inanella vecchi e nuovi brani del suo colossale repertorio, ripescando pagine inaspettate come la pasoliniana Figli della guerra (1993) e la coraggiosa I nuovi santi (incisa nel 1989 ma ancora attualissima). Del nuovo album Alt restano fuori solo due brani, peraltro tra i più interessanti del disco: l’incazzata e quasi anarchica Nemici miei e la bellissima Vi assolverete mai, brani che forse il cantautore ha riservato per il prossimo tour autunnale. Assolutamente degna di menzione la versione a cappella di Inventi, con dei Neri per caso in stato di grazia. Tra le canzoni proposte anche l’amatissima Figaro e l’irriverente Sesso o esse. Ospiti nelle tre serate dell’Alt Arena Arrivo!: Francesco Renga (sorridente a oltranza sulle note di Amico), Emma (in una versione urlata di Spiagge, e in un più riuscito omaggio a Gabriella Ferri) ed infine Elisa (con la sua personale rivisitazione del celebre brano di Mia Martini, Almeno tu nell’universo). Anche questa volta Renato ha voluto dividere il palco con chi non c’è più, al di là degli anniversari di circostanza. Tra i momenti più suggestivi spiccano senz’ombra di dubbio la struggente interpretazione del brano In apparenza e della sognante e sospesa Gli anni miei raccontano (quest’ultima presentata dal cantautore in anteprima all’ultimo Festival di Sanremo). Sul gran finale, immancabili, I migliori anni della nostra vita e Il cielo. Ancora una volta l’artista si è offerto senza riserve, con la generosità che gli è propria, e tutto è filato liscio a dispetto delle “nubi grigio mortaccino” (che tutte e tre le sere incombevano sull’Arena) e di certa stampa di bassa caratura morale e professionale (che da anni, inutilmente, cerca di sminuire la grandezza dell’artista). Dalla critica che conta Alt è stato salutato come l’ennesimo capolavoro di Zero, un’opera di alto impegno civile, in grado di raccontare e sviscerare con irriverente e lucida efficacia i disagi e le contraddizioni del presente con un occhio profetico e lungimirante rivolto al futuro. Alt Arena Arrivo! verrà trasmesso quest’estate in prima serata su Rai Uno.

ALT TOUR 2016

Il 29 giugno, ai microfoni di Radio Subasio, Renato Zero ha annunciato il suo prossimo tour che si terrà in autunno nei palazzetti dello sport delle principali città italiane.

In base alle prime anticipazioni, il tour partirà da Bologna e proseguirà a Roma, Milano, Firenze, Padova e Torino. Presto sarà comunicato il calendario ufficiale con tutte le tappe.

Andrea Pardo

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Cover Amedit n. 26 – Marzo 2016 “Sacré Cœur” di Iano, 2016

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Questo articolo è stato pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 27 – Giugno 2016.

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