BANDABERTE’ 1974 – 2014 | Loredana Bertè | un tour per celebrare il quarantennale

loredana_bertè_2014 (1)di Lillo Portera

loredana_bertè_2014 (4)Anche per la Loredana nazionale è giunta l’ora, fatidica, del quarantennale. Correva il 1974 e una giovanissima Bertè, sorella della già famosa Mia Martini, debuttava discograficamente con l’album Streaking (inciso per la CGD). Il disco contiene la delicata Volevi un amore grande, ed è interpretato con una voce graffiante ma ancora piuttosto acerba. Il grande successo non si fa aspettare e arriva prepotente nel 1976 con Sei bellissima, brano tratto dall’album Normale o super, a tutt’oggi una delle canzoni più amate e popolari della musica italiana. Da questo momento in avanti sarà tutto un susseguirsi di successi, supportati da grandi collaborazioni (Fossati, Ruggeri, Zero, Lavezzi per non citarne che alcuni): da E la luna bussò a Dedicato, da In alto mare a Non sono una signora, da Per i tuoi occhi a Una, da Jazz a Savoir faire, da Il mare d’inverno a Acqua, fino alle numerose performance sanremesi: Re, Io, In questa città, Stiamo come stiamo (in coppia con Mimì), Amici non ne ho, Angeli & angeli, Luna, Dimmi che mi ami, Musica e parole (con Ivana Spagna) e Respirare (un duetto male assortito con Gigi D’Alessio). Indubitabilmente il percorso discografico della Bertè è stato discontinuo, specie negli ultimi anni; di album in studio effettivi se ne contano quindici (l’ultimo, BabyBertè, addirittura risalente al 2005). A questo si devono aggiungere quattro album dal vivo, gli EP e una serie sterminata di raccolte. Ma nonostante le pause e gli incidenti di percorso la nostra può contare su un repertorio ampio e di tutto rispetto, e l’ultimo tour, qualora ce ne fosse bisogno, ne ha dato puntuale conferma. In attesa del nuovo disco di inediti (annunciato e più volte rimandato, ma dato ormai per imminente), la Bertè ha intrapreso un fortunato tour celebrativo intitolato significativamente “BandaBertè 1974-2014”. Il tour ha toccato le principali città italiane, tra auditorium e teatri, registrando ovunque il sold out (altre date sono previste a Milano e a Torino entro la fine dell’anno). Sulla scena Loredana non si risparmia. Sono parole sue, pronunciate durante il recente live estivo presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma: «Solo quando sono sul palcoscenico e canto sto bene. La musica è la mia terapia.»

loredana_bertè_2014 (3)La scaletta del concerto si apre con Re, e prosegue toccando piccoli gioielli come Ragazzo mio, Una sera che piove, Un’automobile di trent’anni, Acqua, Ma quale musica leggera (scritta da Bennato e ancora inedita), Robin Hood (un brano che non eseguiva dal vivo da tantissimi anni)… fino ai successi più popolari riservati per il gran finale. Non manca il tradizionale e doveroso omaggio alla sorella scomparsa prematuramente nel 1995, e Loredana lo affida alla voce sempre suggestiva di Aida Cooper (il brano scelto è Dillo alla luna). La scenografia è essenziale, unica concessione uno schermo destinato alla proiezione dei video girati con la complicità dell’amica Asia Argento. Un occhio di bue illumina perpendicolarmente una Bertè come da copione: minigonna gonfia ma vertiginosa di bianco tulle, buffo cappello in pendant, l’immancabile giubbottino e gli altrettanto immancabili tacchi; un look total-white inframezzato da inserti rossi nei guanti e nel corpetto: il tutto ideato e rimediato (usiamo l’espressione nel senso più creativo del termine) da Madame Bertè, usa ormai da anni a realizzarsi da sola le mise (celebre il caso delle tende smontate dalla camera d’albergo a Sanremo qualche anno fa). Una band affiatata, in perfetto stile BandaBertè (con Alberto Linari alle tastiere, Andrea Morelli alle chitarre, Alessandro De Crescenzo al basso, Pier Mingotti alla batteria e Ivano Zanotti), e al fianco la fedele e inseparabile corista Aida Cooper. Loredana canta la sua disperazione, il suo disagio, la sua rabbia. Sorride poco, parla poco, interagisce con il pubblico lo stretto necessario, ma quando lo fa è schietta e affettuosa. Quando canta entra prepotentemente nel brano, sembra che lo riviva e che a tratti perda la percezione di quanto le sta intorno. È una rocker, sente di incarnare perfettamente questo ruolo, anche se i tacchi e i giubbotti aggressivi a fatica stemperano la sua fragilità. Il carattere difficile e intransigente certo non l’ha favorita, analogamente al caso delle colleghe rivali di sempre Donatella Rettore e Anna Oxa. Vero è che negli ultimi tempi Loredana sembra aver riacquisito una maggiore lucidità, merito anche di Renato Zero che le funge da angelo custode, sempre pronto a supportarla, umanamente e artisticamente, in ogni momento di difficoltà. A sessantaquattro anni appena compiuti la Bertè appare ancora in splendida forma vocale e fisica, e a quanto va ripetutamente sostenendo, non senza una punta di scaramanzia, non ha nessuna voglia di appendere le scarpette al chiodo.

Lillo Portera

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Cover Amedit n° 20 – Settembre 2014, “VE LO DO IO” by Iano

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Pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 20 – Settembre 2014

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