L’1 Febbraio, noi alunni e le nostre maestre della classe terza A del Circolo Didattico “Giovanni Blandini” di Palagonia, ci siamo recati a visitare il magazzino di lavorazione dell’Azienda “Ortofrutticola Toro e Catena”. Ad aspettarci, all’ingresso del centro, troviamo il Sig. Nuccio Catena con alcuni dei suoi operai, che vista l’occasione, ci hanno accolto preparando una tavola imbandita con tantissime arance della varietà “Tarocco”. Ci siamo sistemati in fila, e durante l’attesa è arrivato uno dei camion, che proveniva dalla campagna, carico di cassette piene di arance. Il Sig. Saverio Scaccianoce, dipendente della Ditta, si rende subito disponibile per darci tutte le spiegazioni sulle varie fasi della lavorazione e a farci visitare il magazzino. Inizia così il percorso e la prima cosa che notiamo è che il camion, prima di essere scaricato, passa sopra una bilancia, chiamata “bilico”, per essere pesato. Dopo avanza verso il magazzino, dove lo attendono gli operai con i “muletti” pronti a scaricare le casse. Il muletto ne svuota quarantotto alla volta e li sistema tutte in fila. Davanti a ogni fila è messo un cartellino che ne indica le provenienze e le varietà. Un altro muletto carica sul camion le casse vuote da riportare in campagna agli operai che stanno raccogliendo le arance. Proseguiamo il nostro percorso e scopriamo che una grande macchina, chiamata “robot”, carica le casse piene di arance e le scarica su di un nastro meccanico e, prima che le arance siano riversate in una grande vasca piena d’acqua, due operai si occupano di eliminare rametti e foglie rimaste dalla raccolta. Le arance sono lavate, spazzolate e in seguito asciugate con un macchinario che emette aria calda. Dopo
l’asciugatura, due signore selezionano le arance eliminando tutte quelle che presentano imperfezioni grossolane nella buccia o del marcio. Procediamo salendo una scaletta, da dove notiamo che in una piccola stanzetta c’è un computer che comanda dei macchinari per la selezione e la distribuzione delle arance secondo il calibro. Le arance così selezionate, in base al calibro, passano attraverso un macchinario che bada a spruzzare della cera per rendere il prodotto lucido e pronto per essere destinato al confezionamento in rete o in cassette. Le cassette a sua volta sono messe una sopra l’altra nelle pedane per essere pesate e riposte nel camion che le trasporterà fino ai supermercati. Terminata la visita guidata, dentro i locali del magazzino, facciamo merenda con i dolci all’arancia preparati dalle nostre mamme, sbucciamo da soli le arance e ne mangiamo tantissimi spicchi. Ci siamo divertiti a preparare la spremuta fresca, usando lo spremiagrumi tradizionale ed è stato un piacere offrirla a tutti. Dopo questa bellissima esperienza, siamo ritornati a scuola e tutti ci siamo portati a casa una retina di arance Tarocco offerte dal proprietario.
Poesia sull’arancia
Col mio colore arancione
scaccio via ogni magone.
Con la mia polpa succosa
puoi fare cose assai gustose.
Col mio succo generoso e dissetante
la tua salute integro ad ogni istante.
Son l’arancia di Palagonia
raccolta,stoccata ed imballata
arrivo al mercato tutta bella e profumata.
Ti sembrerà strano ma ovunque vada
dal consumatore attento sono ambita e ricercata
perché famosa è la mia provenienza
fatta di bontà e convenienza.
Son l’arancia di Palagonia
Modestamente…la più gustosa che ci sia.
Alunni della classe 3^ A – Circolo Didattico “Giovanni Blandini” di Palagonia

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Questo articolo è stato pubblicato sulla versione cartacea di Amedit n. 15 – Giugno 2013
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