FIORELLA MANNOIA – SUD, il nuovo album

di Mauro Carosio

Ci sono dischi e artisti che non hanno età: questo è il caso di Fiorella Mannoia che torna, dopo due anni di silenzio discografico, con Sud, un album indirizzato a tutti i Sud del mondo. Lo schieramento politico e umanitario di una delle più grandi interpreti della musica nostrana era noto, ma questa è la prima volta che mette in musica il proprio punto di vista sulla contemporaneità con un album a tema. La stessa Mannoia ha dichiarato che l’idea è nata dopo aver letto il libro di Pino Aprile, Terroni, ed aver ampliato la riflessione su tutti i “terroni”  del pianeta, vittime del saccheggio – e successivo abbandono – perpetrato per secoli dal presuntuoso Occidente. Sud è dedicato a un personaggio emblematico: Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso dal 1984 al 1987, che ha trasformato uno dei paesi più poveri del mondo grazie a una politica totalmente impopolare per un presidente africano. Sankara parlava di emancipazione delle donne, dell’importanza dell’istruzione e del rifiuto di pagare debiti ingiusti a un opulento Occidente. Per questo nell’87, durante un congresso, ha chiesto l’aiuto di tutti i presidenti africani. Sankara è stato assassinato tre mesi dopo. Fiorella Mannoia  nel nuovo disco racconta, attraverso le canzoni tutto quello che la parola Sud si porta dietro: allegria, malinconia, disperazione, nostalgia e, negli ultimi decenni, immigrazione. Tanti nomi illustri della musica italiana hanno collaborato a questo progetto: Bungaro, Luca Barbarossa, Frankie HNRG, che duetta con la poliedrica Fiorella in Non è un film, brano rap di insospettabile attrattiva, un genere al quale la sofisticata interprete non ci aveva ancora abituato. Non manca l’amico di sempre Ivano Fossati, che mette in musica il primo testo scritto dalla Mannoia: Se solo mi guardassi, altro brano di notevole impatto. Va detto che questo è un ritorno alla grande, tutto il disco è “materiale prezioso” e senz’altro uno dei lavori migliori dell’ultima Mannoia; non una sbavatura nè un minimo cedimento per tutta la durata dell’album. Oltre ai collaboratori italiani, un consistente contributo di artisti africani pervade il tutto con sonorità “esotiche “ e di grande effetto, Nel brano di apertura Quando l’angelo vola la ritmica dinamica e trascinante, dal chiaro andamento africaneggiante, coinvolge al primo ascolto e il ritornello “Alì danza in cerchio sulle gambe” è semplicemente irresistibile. Arrangiamenti più essenziali e classici caratterizzano Io non ho paura, forse il momento migliore di Sud, Dal tuo sentire al mio pensare e In viaggio dove l’interprete sfodera con consumata bravura ed esperienza la classe di sempre. Il Sud italiano viene chiamato in causa in Quanne vuò bene, siamo a Napoli e il testo è niente meno che di Titina de Filippo. Sud è un lavoro di terre infinite, di magie, colori e sensazioni forti, di sudore, miseria, dignità e orgoglio. Un concept-album incentrato su un solo tema attuale e rovente. Un disco che potrebbe/dovrebbe essere ascoltato con attenzione e rispetto per gli spunti offerti e per la grande prova di un’interprete, che si trova per l’ennesima volta in stato di grazia.

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