Molti i mezzi per soggiogare le masse. Troppi.
Troppi, guidano il pensiero dei popoli. Lo scopo lascio immaginarlo a voi. Tra questi, un simbolismo vessillo di messaggi perversi, di valori che tali non sono più.
Inutile negarlo. Chi ha un certo spirito di osservazione, che tanto acuto non deve nemmeno essere, tanto è palese il fenomeno, vede e capisce. Vede e capisce come le masse, oggi, forse più che ieri, siano schiave dei simboli, schiave dei topoi della società, di regole e dettami che impongono modi di comportarsi quantomeno discutibili. Dietro un simbolo, apparentemente innocuo, si possono celare i germi delle peggiori dittature, dietro un leader politico, in questo caso anch’egli simbolo, sui generis, la licenza di assumere determinati comportamenti.
La gente si riconosce nelle immagini, negli slogan, nei personaggi, negli schieramenti politici: simboli, tutti questi, né più né meno. Simboli che celano un modo di comportarsi, delle idee, dei valori (o dei disvalori). Simboli nei quali ci si identifica. E da questo ad assumere comportamenti razzisti “perchè questo tal simbolo ci ricorda come sia importante rivendicare l’appartenenza a questa terra”, il passo è molto breve.
Così come è semplice ostentare omofobia “perchè il nostro leader politico ci ricorda quanto possa esser meglio preferire le belle donne agli omosessuali”. Ed è altrettanto facile sentire qualcun altro che afferma come sia normale vedere il politicante di turno che si comporta da arruffone, perchè “tanto è così che funziona, tutti i politici si comportano in questo modo”.
Semplicemente simboli di un’idea, simboli di modi di pensare, simboli che ci impongono, in maniera implicita quanto velenosa, la loro visione del mondo. Ci identifichiamo, ci riconosciamo in loro, li seguiamo e facciamo nostre anche le idee che rappresentano.
Smisurato è il potere simbolo, significante, forma che rinvia ad un contenuto. Influenza tutto e tutti, impone in maniera subdola se stesso e ciò di cui è vessillifero. Condiziona e ci omologa nel pensiero. Assurge, la massa gli si prostra in tacita contemplazione, immagine o uomo che sia.
Siamo sicuri di essere liberi?
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